A 40 miglia circa da Livorno e 20 dalla Corsica ecco che sorge l’Isola di Capraia, una delle perle del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano lunga circa 8 km, larga 4 km e con una superficie che si aggira intorno ai 20kmq. Di origine vulcanica, l’isola presenta un territorio aspro e roccioso caratterizzato prettamente da macchia mediterranea.
I forti venti e le potentissime mareggiate ne hanno scolpito nel tempo le coste a picco sul mare e massi affiorati sui pendii e nelle valli.
Le pendenze sono notevoli, pur tuttavia dovunque sia possibile, tra cime sporgenti e rocce denudate dall’acqua e dalle intemperie, si arrampicano i cosiddetti terrazzamenti. Si tratta di estensioni di terreno creato dall’uomo col paziente lavoro di secoli.
“Dove non era che cespuglio incuneato tra i sassi, si è dissodato; con i sassi si sono costruiti muri a secco raggiungenti a volte anche 5 metri di altezza; questi ripiani riempiti infine con la terra ricavata dal dissodamento, aggiunta a quella raccolta qua e là e trasportata a spalla sul posto.”
Nel 1873 il Comune di Capraia cede in affitto una parte dei propri terreni alla Colonia Penale. Costruiti dormitori, refettori, celle di sicurezza. Affluirono anche i detenuti, fino a un massimo di 380. Lavoravano la terra, costruivano muretti a secco, producevano ortaggi, coltivavano vite, allevavano bestiame. Ma nel 1986, la colonia penale fu chiusa e successivamente inghiottita dalla natura incontaminata e selvaggia.